Donne e pornografia ancora in un patto di non belligeranza
Le donne, nascoste dietro lo schermo di un pc, nell’intimità della propria camera da letto o nelle confessioni anonime ammettono di guardare film porno. Ma cosa succede se chiediamo loro, fuori dal privato, di esprimere un giudizio sulla pornografia? Esce che c’è chi ne ha addirittura orrore, chi non ne vuol proprio parlare e chi con la pornografia ha raggiunto una sorta di tregua ma sta lì pronta a scendere in campo e dar battaglia all’argomento che più divide i due sessi. Ci sono poi quelle donne che oppongono, alla domanda, cosa ne pensi della pornografia, un atteggiamento per così dire moderno, dichiarando sempre più spesso di non aver nulla contro il porno. Frase questa che è quanto mai la prova l’ipocrisia femminile sull’argomento . Così prese a mascherare l’astio mal celato verso il tema infatti, dimenticano che l’essere pro o contro una cosa non denota certo interesse e noncuranza verso quel tema.
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Quello di mostrarsi contro la pornografia è un atteggiamento che le donne per così dire ereditano. E’ una sorta di retaggio culturale che ci trasciniamo dietro da troppo tempo. Cattolicesimo, rivoluzione sessuale, femminismo, teorie psicologiche, mercificazione del corpo, sono tutte correnti di pensiero che hanno reso socialmente inaccettabile per una donna approvare o anche solo accettare il porno. Anche il post porno, movimento al femminile che ha tra gli intenti quello di smascherare il predominio maschilista dell’industria dell’intrattenimento per gli adulti, non è certo una corrente che ha regalato alle donne la libertà di dichiararsi sull’argomento.
Al porno poi, vengono rivolte un sacco di critiche, dalle più ovvie alle più ricercate, neanche l’industria pornografica abbia mai rivendicato l’intento di affermarsi per esempio come genere culturale. La pornografia, nonostante casi in cui ha avuto per così dire, dichiarate finalità artistiche, svolge bene la sua espressa missione: è una fonte ricchissima di reddito ed è eccitante per chi la consuma.
Ma a noi donne, sembra non star bene neanche questo e continuiamo a puntare il dito e sciorinare accuse.
Che la pornografia abbia, nonostante i tentativi di apertura verso il nuovo pubblico femminile, ancora un approccio prettamente ad uso e consumo degli spettatori di sesso maschile è vero.
Che il guardare fare sesso sia eccitante più per gli uomini che per le donne non è in discussione. L’eccitazione maschile infatti trova molta vigore e sostegno nel senso della vista, ma quello di vedere due persone coinvolte nell’atto sessuale è eccitante anche per noi donne.
Che la maggior parte dei film porno rappresenti scene troppo ardite per i desideri sessuali delle donne, può essere vero. Di certo vale anche per gli uomini. È decisamente eccitante guardare per esempio doppie penetrazioni o sesso estremo ma non è necessariamente detto che gli uomini, perché lo trovano eccitante, desiderino per forza realizzarlo o che questo genere di sensualità faccia parte delle voglie con cui alimentano loro sfera sessuale.
Che la pornografia celebri il sesso fine a se stesso, che riduca fantasie e desideri a squallide fisicità e che in un film porno tutto si risolva per così dire in una serie pressoché infinita di orgasmi stereotipati è innegabile.
Che la pornografia è semplice, semplicistica e immediata è vero.
E che molto molto altro.
Ma nonostante l’ennesimo sfogo, problema non è risolto e la guerra sul fronte della morale continua. Noi donne continuiamo a puntare il dito contro il porno e nel segreto del nostro privato usiamo lo stesso dito per raggiungere… youporn. Che gran limite quello di eccitarci con del materiale non condivisibile!
Ammettere di guardare un film porno è ancora un tabù e mostrarsi contro la pornografia è un atteggiamento da ostentare per difendere la propria moralità e la dignità conquistata a suon di battaglie di tutte le donne.
Davvero non hai nulla contro il porno?
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