Desidero di Bondage silenzioso fascino erotico del bavaglio

Negli articoli precedenti ho provato a descrivere le sensazioni che si possono indurre in una Mente Desiderosa oscurando alcuni sensi: la vista con l’uso di una benda, e con un bavaglio il vostro cervello sempre in moto … ma anche l’udito del partner. Cosa succede se invece siete proprio voi, Menti Desiderose, ad essere private della possibilità di ascoltare quello che vi accade intorno? Ecco un’altra forma di isolamento che può rivelarsi molto eccitante. Proviamo ad immaginare… Innanzitutto, non permettere di ascoltare lasciando intatta la possibilità di vedere non servirebbe a nulla. Quindi, oltre a spegnere l’ ”audio” dovrete necessariamente anche togliere il “video”. Quali sensi restano? Il tatto, l’olfatto, il gusto. Ecco come potrebbero comportarsi in questa situazione particolare…

“Sento il cuore battere sempre più forte, fuori dal mio controllo. Le sue mani che mi sfiorano. Gelide… appuntite come una stalattite di ghiaccio. Che sia davvero un pezzo ghiaccio? Deve essere così…
Le gocce d’acqua scivolano sul mio corpo e si insinuano dove possono. Dove… non dovrebbero.
Non so più se le mie mutandine sono più bagnate dagli umori o da quelle perfide stille di acqua gelida.
I capezzoli si inturgidiscono per l’eccitazione fino a quasi farmi male… Lui se n’è accorto e – malefico – comincia a strofinarci sopra il suo cubetto di ghiaccio.
Ma che faccio? Vorrei dire al mio cervello che vorrei ritrarmi e invece… protendo nel buio i seni cercando di andare incontro a quella strana sensazione. Vorrei non finisse mai…
 Improvvisamente non lo sento più? Dov’è andato? Mi ha lasciata sola? E ora?
Dopo pochi minuti ho già perso la cognizione del tempo. Resto in compagnia del mio respiro. Mille domande si sovrappongono dentro di me. Mi sento una statua, un manichino, una bambola nuda. Immobile in mezzo alla stanza. Senza poter vedere né ascoltare. Libera solo di mordermi le labbra. In attesa di che? Di cosa?

Oddio, una volta gli ho confessato che mi sarebbe piaciuto farlo insieme ad un altro uomo. Non è che…? Non vorrei che… Oppure lo vorrei davvero… Che confusione!
 Cos’è questo odore? Zolfo? Deve essere un fiammifero… Ma per accendere cosa? Che idea gli sarà venuta in mente? Non vorrà farmi fare la fine di Giovanna d’Arco?

Un brivido mi percorre la schiena. Non è solo il freddo. Sulle prime lo interpreto come un brivido di paura per l’ennesima incognita. Ma so perfettamente che in verità è un brivido di piacere…

 Ora percepisco una sensazione di leggero tepore. No… non è esattamente tepore… è proprio calore! Potrei togliermi la benda, ribellarmi. Ma finirebbe tutto. Sarebbe come rompere l’incantesimo di un bellissimo sogno.

Devo resistere alla curiosità. Lui non mi farebbe mai del male. Devo dimostrargli che ho fiducia. Una fiducia senza limiti. D’altronde, sento di non avere altra scelta.

 E ora? Mi sembra di sentire un soffio di vento che mi avvolge, poi uno spiffero che mi colpisce come una frusta. Mi sta girando intorno.

Una spinta e sono su uno sgabello. Non posso appoggiare la schiena e per tenermi in equilibrio devo sporgere in fuori il sedere.

Mi divarica le gambe. All’improvviso qualcosa di piccolo e terribilmente caldo mi morde l’interno delle cosce, poi un capezzolo, poi l’incavo della schiena, poi una natica…

La sensazione è strana. E’ un bruciore che dura un attimo. Istantaneo e imprevedibile. Profondo e pungente. Un bacio appassionato e scioccante al tempo stesso.

Ora ho capito. Ho finalmente decifrato anche questo nuovo odore. E’ paraffina. Sta giocando con una candela accesa! Prima il freddo del ghiaccio, ora la cera calda della candela…

Lo immagino che mi danza intorno, col suo sorriso divertito e perverso, in attesa che la goccia bollente approdi veloce e inaspettata sulla mia pelle, e poi un’altra, un’altra ancora…

Contento di vedermi vibrare. Godendo intimamente di quei timidi gemiti che proprio non riesco a trattenere.

Ora capisco perché giorni fa aveva insistito tanto che mi depilassi completamente il pube: peli e cera calda non vanno proprio d’accordo!”

Ecco, e ora, Menti Desiderose, immaginate la stessa scena potendo ascoltare, senza intromissioni e interferenze, tutto quello che vi accade intorno. Senza dover lavorare di immaginazione, ma indovinando al primo tentativo lui che apre la scatola delle candele, che accende il cerino, quando c’è e quando non c’è.

Con il rumore dei passi che  indicano in anticipo e precisione dove si trova e dove andrà a… colpire.

L’atmosfera intrigante dell’attesa è totalmente vanificata. Le fantasie sono volate via.

E’ probabile quindi, che possa essere il vostro stesso primo “Ahia!” a svegliarvi da un sogno mai iniziato, spingendovi a togliervi la benda che vi copriva gli occhi con un gesto di stizza.


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